
Il momento tanto atteso e tanto temuto della gravidanza è sicuramente il parto.
Tutte le panzone credo abbiano avuto un po’ paura, specie per la prima gravidanza, di questo momento ma ad un certo punto non si vuole altro che questa creatura esca dal nostro corpo! Io personalmente avevo paura del parto naturale quanto del cesareo ma mio figlio, nonostante avessimo superato il termine di 10 giorni, non ne voleva sapere di nascere. Niente, nada, stava bene lì dov’era (e come dargli torto visto che eravamo al mese di luglio). E fu così che mi venne programmato il ricovero per quella cosa tanto simpatica che è l’induzione al parto. Ricordo ancora la mia pancia laterale (il simpatico nascituro aveva deciso di piazzarsi comodamente sul rene, ma non di poco eh), il dolce risveglio alle 6 del mattino con una cosa piantata nel popò per svuotare lo stomaco, ma il mio stomaco era già vuoto, avendo vomitato si può dire per nove mesi, Ahahah. Comunque risparmio qualche dettaglio, ma dopo qualche ora di Travaglio durante le quali la rottura delle acque m’aveva tanto ricordato le cascate del Niagara (non le ho mai viste le cascate del Niagara, ma le ho avute, vi assicuro), il simpatico bambino che stava sempre bene lì, le ostetriche con le quali non ho per niente avuto parole dolci… ma qualcuna ha mai avuto parole dolci per le ostetriche, in preda alle contrazioni che a quel punto capisci perché, nei film, quella che deve partorire tiene per mano il caro papà. Per stritolarle. Per farla breve, alla fine di tutte queste belle scene da film, ho partorito mio figlio col cesareo la mattina del giorno dopo, perché aveva deciso che poteva rimanere lì e non si era mosso di mezzo centimetro, il simpaticone.
Non sono mancati commenti del tipo “col cesareo non senti le stesse emozioni”, “col cesareo non soffri durante il parto” e tante, tante altre. Ma sapete una cosa?
Nessuna di noi nasce con la capacità di fare la madre, madre si diventa, giorno dopo giorno, conoscendo tuo figlio che è un’entità a sè, diversa dal figlio di quella e dal figlio di quell’altra. Col cesareo credi di non soffrire durante il parto, ma ci stai male dopo, poi ognuna ha i suoi tempi e i suoi modi per riprendersi. Io ho adottato il metodo “fatti venire la forza perché nessuno te la può dare”. E una cosa spiacevole è che dopo un cesareo non puoi abbracciare subito quel batuffolo grigiolino che hai dato alla luce, però me l’hanno fatto vedere e ho pensato che fosse sì bellino, ma un pochetto sporco
Non lasciatevi mai giudicare da chi dice che una mamma che ha un taglio cesareo è una mamma di serie B. Avrete modo e tempo di dimostrare tante e tante cose, e soprattutto che una mamma nasce quando nasce il suo bambino, indipendentemente da come viene fuori.
ciao